Review: Davide Saraniti, Messianismo e traduzione

Davide, Saraniti, Messianismo e traduzione.
Roma, Casini, 2009, pp. 200, € 23,00, ISBN 9788879051248.
Recensione di Angelo Bottone - 10/01/2010

Il volume di Davide Saraniti è composto di quattro capitoli, i primi due dedicati a Benjamin ed gli altri a Derrida. Non intende essere uno studio sistematico comparato ed infatti solo alla fine l’autore cerca di mettere a confronto i due pensatori. Ciò non toglie che nel corso della lettura emergano gli aspetti condivisi da questi due filosofi, in particolare le questioni della iterabilità e della contaminazione. Sin dall’inizio l’autore specifica che bisogna intendere la traduzione non solo come un passaggio fra le lingue ma soprattutto come l’evento che costituisce ogni nostra esperienza in quanto tradurre significa fare la prova delle differenze, ovunque queste si trovino. Benjamin e Derrida vengono presentati non solo per quanto sostengono a proposito della traduzione ma perché la loro stessa opera è una traduzione, un esercizio in atto. I capitoli I e II analizzano il pensiero di Benjamin sulla traduzione a partire da due scritti giovanili sul linguaggio per poi esaminare la sua produzione più matura. Il capitolo III discute la decostruzione come traduzione, affidandosi alle letture derridiane dei testi di Benjamin. Il capitolo IV è dedicato al messianismo e ad un confronto fra i due filosofi proprio a partire da questa problematica.

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